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Via Cesare Levis o diedro Manolo











Come passare l'ultimo dell'anno alternativo:
Guido che manda un SMS " Diedro Manolo? "
A quel punto sfoglio la guida , ho pensato ,"Solo un pazzo"
e mi son detto, "Andiamo,tanto i tiri duri li fa poi lui".
sveglia presto e via, verso il Dain e il da noi ribattezzato "diedro Groaz"
Grande apritore di vie, anche con the bird bridwell.
La Via:
tanto per rendere più Briosa la partenza attacchiamo su "airone cinerino",
dopo qualche masso staccato da Guido"un buon presagio" superiamo il primo diedro e la placca
entrambi spittati.
A quel punto tocca a me essendo un tiro facile,infilo qualche friends su un diedro marcio
ed esco fuori via e sbagliando sosta buttando giù sassi a go go su di un pulpito detritico.
Guido mi cagna e parte sul diedro vero e proprio sbagliando sosta anche lui su un altro
pulpito sta volta con albero.
Giustamente cagno Guido e vado verso la sosta con l'angolo più aperto della storia "quasi 180°" superando una strettoia con cordino marcio "che ho tirato brutalmente".
"Guido Parti ma...non cadere",arrivato in sosta dico"ci diamo due martellate a sti chiodi?".
"Sei pazzo"dice lui"si rompono!!".
Con il tiro chiave alle porte,parte e riesce ad infilare ben 12 protezioni in 15 metri
E quando a metà del tetto mi dice "blocca!"paura vera,appena si appende la fantastica sosta a 180° fa uno strano suono "STOCK",si è solo sfilato il cordino dallo sperone...per fortuna ha tenuto tutto,ovviamente passa e passo anche io tirando cordini e cordoni con un passaggio da bulder
e piedi nel vuoto, a 100 metri da terra.
A sto punto l'esposizione è totale e parto per il"mio" tiro chiave cacandomi sotto non riusciendo a passare su di uno spigolo unto,
mentre fischiettavo una canzone di Bob Marley una voce dice "tiralo quel chiodo...tiene!"
era Guido,lo tiro,torno sul diedro e via, con arrampicata "maestosa"inserendo giganteschi nut
arrivo ad una sosta appesa in nicchia ,"Comoda come un dito in culo".
E' il turno della "voce" che con 45 metri di tiro,dulfer inproteggibile,la luce che comincia ad andarsene e con lei il tepore..."Molla tutto".
di corsa, salgo accecato dallo spettro del buio imminente,vedo la dulfer e dico... "CAZZALORA".
Finalmente una sosta comoda da potersi togliere le scarpe e bere il termos ormai freddo di the
che ci ridona brio e idratazione.
Guido spazza via il secondo tetto , concatena anche il tiro successivo... è li che i miei pensieri vanno verso la macchina ed ai tolki wolki nel momento in cui le corde finiscono e penso di non voler fare della conserva,che fare...lo chiamo al cellulare ,"Sono in sosta" dice, "bene " dico.
infreddolito ma contento parto ,mangio il tetto ed arrivo dopo un terrazzino verso sinistra usciti ormai dal diedro,su di un'altro diedro pero marcio, "vabbeh son da secondo",ad un tratto la corda produce una scarica di sassi " uno forse due" "ma se non si gonfia un po che racconto è", arrivo in sosta su di un'albero solido.
Senza tanti MI MO MA attacco l'ultimo tiro inizialmente su un traverso marcio poi dentro al bosco con salti di roccia ma la corda diventa dura "cazzo",noto un'albero invitante e mi ci attacco,mi giro e vedo il cielo, scuro ma sono in vetta.
Guido non tarda ed ora è buio davvero.
Paura,preoccupazione ma anche Fiducia, voglia di spingere il limite e soddisfazione, questo è quello che ho provato oggi 31.12.2011,"l'ultimo dell'anno alternativo".
Boia

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