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Via Piaz Punta Emma gruppo del Catinaccio

Questo post riguarda un'uscita  del 6/8/13.

Colazione furtiva con Javi e via verso la punta Emma.
Per raggiungerla o si fanno km indefiniti a piedi su asfalto o si spendono 9 eurini per il pulman...
a voi la scelta.
Dopo un po di ricerca in un'oretta siamo all'attacco (in realtà il primo tiro l'abbiamo saltato).
La via che abbiamo scelto è la Piaz, che sta spesso sul IV°, con un tiro sulla carta di V° continuo, ma secondo me più arduo e decisamente unto, considerando che è stata aperta nel 1900 direi che gli apritori avessero dei discreti coglioni!

Aneddoti "divertenti":
Io sul terzo tiro non mi decido se fare la normale o la variante, quindi le faccio entrambe e creo un'attrito devastante che mi fa imprecare in ladino fino alla sosta.
Javi non essendo da meno, non vuole assolutamente appendersi lo zaino sotto i piedi per passare lo stretto camino del tiro chiave, ed essendo molto patriottico... "su puta madre" si incastra più volte. complimenti, a me ha dato da fare anche se ero da 2°.
Il resto è filato tutto liscio con un panorama splendido e genti che ci applaudono ad ogni nostro passo, nella bellezza di 6 ore (ce la siamo presi con calma) siamo in vetta.
Vista spettacolare, dalle torri del violet al sassolungo con ancora neve sulla normale e svariate vette di cui non conosco il nome.

Meritato panino e ci incamminiamo seguendo ometti, con passaggi di III° svegati, verso l'anello di calata sapientemente nascosto.

Alla base ci sono orde di turisti "improvvisati camminatori" che intoppano il sentiero di discesa.
Perdo Javi che corre alla bassa incurante della ressa, io faccio quel che posso, prendendomi anche del coglionazzo da una ragazzina perché andavo fuori dalla traccia... comunque nessuno mi ha superato!

Al parcheggio dei pulman, parlando con un signore di dinamicità o staticità della corde, salta fuori che è Zuffa, apritore di svariate vie in pietra di bismantova.
" In alpinismo gli appigli non si tirano, si spingono... chi tira muore!" cit. Zuffa

Cena meritatissima con polenta e letto.


















Via Rossi-Tomasi Ciavazes

Grazie all'ospitalità della famiglia di Giulia, super donna nonchè morosa dell'alpinista monserratese, riusciamo io Aleardo, Andrea e Javi ad essere in val di fassa molto presto.
 Vogliamo scalare la Rossi-Tomasi al Ciavazes aperta nel 1945 con il tiro chiave di IV sostenuto e per fortuna anche dopo l'ormai solito cacatone  antistres... SIAMO PRIMI!

Parte la cordata italospagnola Menozzi Mansilla sul primo e facile tiro di questa via incassata,
intanto le cordate cominciano ad arrivate e guardacaso, tutte vogliono fare la nostra stessa via.

Non senza pepe nel culo partiamo anche io e Andrea, in alternata proseguiamo senza problemi fra traversi e fessure, fino ad un bellissimo e sostenuto tiro chiave su un diedro fessurato veticale.

Dopodichè si traversa, un tiro a sinistra e un tiro a destra dove Aleardo si sbaglia seguendo un chiodo, su una linea piu dura, ma fattibile, che lo porta comunque in sosta.

Qui scopriamo il "punto debole" di Javi... I traversi!
Dietro di noi migliaia di cordate si accalcano sulla via.
Ormai al sole mi avventuro anche io sul traverso, dovendo tornare indietro per una protezione mal locata che faceva fare attrito alla corda, non contento, mi sbaglio, ma senza fatica arrivo all'ultima sosta.

Andrea con la sua innata calma supera le ultime difficoltà in buona esposizione con solo la sosta intelligentemente integrata.

Sulla cegia dei camosci, felici e contenti, tra abbracci, strette di mano e cibo ci riposiamo un po'.

Non contenti traversiamo fino alla vetta della prima torre del sella e sciendiamo dalla normale.
Bella giornata e bella compagnia!

Nota dolente, il viaggio di ritorno, dopo una lauta cena è stato più impegnativo della via.


















Via spigolo ovest sulla Sentinella al vallone dell'inferno

Il tutto è cominciatio l'estate scorsa, nella disperata ricerca di roccia vergine nel nostro appennino.
Dopo tanto gironzolare nel vallone dell'inferno io e Aleardo siamo stati folgorati da una linea all'apparenza priva di passaggi umani. Essendo di natura timorosi, calandoci dall'alto, sono cominciati i lavori di disgaggio (un raccogli mirtilli passando, mi ha urlato: "Buttane giù un'altro... Testadicazzo").Nello stesso giorno siamo riusciti a liberare il primo tiro, ma con nostro grande dispiacere abbiamo trovato un chiodo a metà via.
Dopo aver fatto echeggiare nella valle imprecazioni di ogni tipo e ideale, siamo tornati in pianura lasciando i lavori a metà. Alla fine ci siamo fatti tanta gamba e tanto sassismo senza materassi.

Circa un mese fa siamo tornati per finire il tutto, ma un tempo infauto ci ha fatto desistere da una libera, coda tra le gambe e un'altra volta a casa a bocca asciutta.

Ieri, accompagnati anche dal prodigioso alpinista monserratese spagnolo Javi Mansilla Rosado, ci incamminiamo lungo lo 00 verso il vallone.
Un'umidità pazzesca e orde di zanzare ci accompagnano per tutta l'ora abbondante di avvicinamento,
Sudati arriviamo all'attacco e con concerti di peti io e lo spagnolo ci concediamo un cacatone da stres, donandoci leggerezza e sollievo.

Senza indugi Aleardo parte per il "suo tiro", riesce a proteggersi solo verso la metà del tiro che pur essendo abbastanza facile presenta una roccia non sempre buona... Infatti nel passo chiave del tiro gli si stacca una tacca per la mano, apparentemente incurante continua fino alla cengia erbosa dove si sosta. Io e Javi  raggiungiamo senza staccare altre prese un'adrenalinico Aleardo.

Si alza il vento e va via il sole, con un freddo boia ci scambiamo il cordame e  parto per il "mio tiro",
piccolo traversino che porta ad una meravigliosa ferrura da incastro dove infilo grossi friend, con passaggi fisici ad un'altro traverso, e via verso l'alto fino ad un'altra bellissima fessura con strapiombino, superatala arrivo in sosta con urla di soddisfazzione, non senza difficoltà mi raggiungono gli altri due.

A Javi resta l'ultimo tiro e corto tiro che prima in traverso e poi con qualche metro di marcio verticale arriva in vetta conquistando la da noi nominata Sentinella.

Bravi tutti!
Presto la relazione dettagliata by Aleardo

Se qualcuno conoscesse la storia di questa bella via sarei contento mi contatasse!