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Via Rossi-Tomasi Ciavazes

Grazie all'ospitalità della famiglia di Giulia, super donna nonchè morosa dell'alpinista monserratese, riusciamo io Aleardo, Andrea e Javi ad essere in val di fassa molto presto.
 Vogliamo scalare la Rossi-Tomasi al Ciavazes aperta nel 1945 con il tiro chiave di IV sostenuto e per fortuna anche dopo l'ormai solito cacatone  antistres... SIAMO PRIMI!

Parte la cordata italospagnola Menozzi Mansilla sul primo e facile tiro di questa via incassata,
intanto le cordate cominciano ad arrivate e guardacaso, tutte vogliono fare la nostra stessa via.

Non senza pepe nel culo partiamo anche io e Andrea, in alternata proseguiamo senza problemi fra traversi e fessure, fino ad un bellissimo e sostenuto tiro chiave su un diedro fessurato veticale.

Dopodichè si traversa, un tiro a sinistra e un tiro a destra dove Aleardo si sbaglia seguendo un chiodo, su una linea piu dura, ma fattibile, che lo porta comunque in sosta.

Qui scopriamo il "punto debole" di Javi... I traversi!
Dietro di noi migliaia di cordate si accalcano sulla via.
Ormai al sole mi avventuro anche io sul traverso, dovendo tornare indietro per una protezione mal locata che faceva fare attrito alla corda, non contento, mi sbaglio, ma senza fatica arrivo all'ultima sosta.

Andrea con la sua innata calma supera le ultime difficoltà in buona esposizione con solo la sosta intelligentemente integrata.

Sulla cegia dei camosci, felici e contenti, tra abbracci, strette di mano e cibo ci riposiamo un po'.

Non contenti traversiamo fino alla vetta della prima torre del sella e sciendiamo dalla normale.
Bella giornata e bella compagnia!

Nota dolente, il viaggio di ritorno, dopo una lauta cena è stato più impegnativo della via.