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Via Pincelli-Corradini in pietera

Via storica aperta dalla coppia Pincelli Corradini nel 1940 con la bellezza di 5 chiodi,fu il terzo itinerario della pietra dopo gli svizzeri e la oppio,a quel tempo la più difficile affrontata tutta in libera con un solo passaggio a metà parete superato con una piramide umana(curradein,coccia!) .Richidata a fix a tratti al limite del S3 ma S2 nel tratto chiave,volendo si può integrare con protezioni veloci a parte il primo tiro.la roccia va da mediocre a ottima.

Aleardo ed io (boia) incuriositi dal racconto della prima salita ci ripromettemmo di salire questo ardito itinerario.
Ieri 7.6.12, dopo mesi,visto che non si può assolutamente arrampicare nei fine settimana,finalmente ci avventuriamo in questo diedro giallo io con male ad un dito e lui ad un gomito (due rottami).
dopo l'alzataccia siamo arrivati in pietra alla 7 per non trovarci in parete nelle ore più calde(azzeccatissimo),con il cielo sgombro da nubi...in men che non si dica siamo al'attacco "evidente" superando il settore neofiti di gare vecchie.

Sono partito io inizialmente su camino pio placca sempre delicato bussando ad ogni appiglio e calciando ogni appoggio,delicato ma con sempre quel ed boun in man,chiodato più che allegro e inproteggibile con run out finale,fino alla prima sosta comoda,a mio avviso il tiro più brutto della via. (5)

Sopra le nostre teste parte una fila di chiodi a pressione della via Eleonora (AE) che noi ovviamente non consideriamo, la nostra vira invece a destra infilandosi nel diedro inizialmente appoggiato e piacevolmente floreale,Aleardo avendo ormai una decina di metri di corda fuori è riuscito ad infilare un nut considerando che il fix era altri 2 metri sopra,da li è tutto un susseguirsi di fessure in diedro una più della del'altra,dove io ho incastrato dita e pugni a volontà"ormai è la mia tecnica preferita".direi uno tra i più bei tiri della via. (5)

Il panorama è splendido,non fa ancora troppo caldo  e la cordata è concentrata per il tratto chiave.

 Sono partito superando in placca verso destra per alcuni metri fino ad arrivare ad u boschetto che va superato volendo proteggendosi con quest'ultimo "dove ho perso un sacco di tempo litigando con le fettucce",superatolo si arriva ad una nicchia con sosta intermedia.(5+)

Aleardo mi raggiunge e si presta a farmi sicura, evvai,verso l'inesplorato "da noi" subito dopo la sosta ho infilato il friend del tre, non servendo a niente essendoci il fix ad un metro...perché no! Ci stava.
Per altri soquanti metri sono arrivato sotto ad una nicchia dove il diedro si stringe ad imbuto e non vedendo il fix "di fianco al'occhio sinistro ho tavanato con un friend su di un "forno a microonde di quelli grandi" che ha suonato veramente male,ho rimesso via tutto e cercando di non toccarlo più mi sono issato alla meno peggio nel'imbuto senza buone prese, mi sono incastrato tutto dentro ed un ginocchio senza volerlo si è appoggiato al "microonde"...che è rimasto li,se no di Aleardo sarebbe rimasto poco,dopodiché ho strisciato fino ad un terrazzino marcio poi a destra fino alla sosta comoda.(6a).Tiro di impegno globale non di largo respiro

A quel punto c'è un incrocio,sinistra estrema sotto tetti in traverso (6a+),a sinistra in verticale fessure marce alla vista tutta da proteggere(5+) o dritto al'ombra su diedro fantastico (5).

Aleardo toccando a lui ha optato per "il fantastico diedro" che su roccia particolare"simile al calcare grattugia"super compatta,con ronchie enormi e bei movimenti ci ha portato in sommità facendoci finire questo viaggetto di un paio d'ore tra storia,avventura"dei primi salitori",roccia"bella e brutta",fiori ,un po di alberi...eccetera,eccetera,eccetera.