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Via del Porce a Tessari (VR)

Dopo un sabato con tempo splendido passato a lavorare mangiandosi le mani,
non potendo resistere ad una domenica di plastica, abbiamo azzardato (vista la meteo)
un'arrampicata a Tessari sulla via del Porce.
Aperta da Cipriani e Compri negli anni 80, di 130m, 4 tiri  RS2 dal II al IV+ e un tratto di V.

Stranamente la sveglia suona anche di domenica e siamo già in autostrada verso Verona,
l'infausto meteo ci da poce ore di non pioggia e con  temperature da calzettoni ci troviamo all'attacco
alle 8:40 armati di campane da mucca (molto utili), amici e cordini.
Aleardo vince a pari o dispari, dopo un misero riscaldamento supera il primo "strapiombetto" con fix
(presenti solo nel primo tiro) poi diedro e placca verticale fino in sosta su clessidra e un friend  dopo 50 metri, le mie mani urlano.
Acclimatato il 2° tiro vien da se che cercando le difficoltà elevate in placca rasentano il III  con svariate possibilità di proteggersi, in loco forse un cordino in clessidra, arrivato dentro ad un bosco sosto su un albero.
Altro facile e lungo tiro, che sempre in placca appoggiata ed estremamente lavorata con traversino finale a sinistra, ci porta sotto ad una placca liscia e verticale (facilmete evitabile).
Senza troppi indugi mi proteggo con un eccentrico da manuale e un chiodo già lì per superare il passaggio di V non senza difficoltà, dopo con inclinazioni minori fino in "vetta".









Bella via didattica per chi vuole iniziare a protteggersi senza troppe difficoltà, il contesto però è con fantstica vista autorstrada.

Il meteo è stato clemente per tutta la discesa e un pasto frugale nel borghetto deserto di Tessari, non si poteva chiedere di più da una giornata così

Via Trident al Muzzerone

Domenica 3.3.13 scoraggiati dalle condizioni della neve non esaltanti,
io, Aleardo, Javi e Andrea decidiamo di aprire (anche se forse non si è mai chiusa) la stagione
rocciosa, al Muzzerone, per respirare iodio e scaldare le ossa al sole.

Levataccia paura sperando di essere i primi ad attaccare la via, che abbiamo deciso essere Trident, aperta da R. Vigiani e L. Sillani  di ben 6 lunghezze max 6b che parte dal mare dopo aver fatto altrettante doppie.
 Dopo aver soddisfatto uno stricco di pancia nel bosco per scaricare tensioni, ci incamminiamo sul sentiero 1a fino al settore Mandrachia alta dove partono le doppie, io con sicurezza butto la corda, Aleardo si cala incurante della sventura inseguito daJavi e da me e ci troviamo in una sosta su piastrine infide di ferraccio (dalle relazioni parlavano di inox), ovviamente ci siamo sbagliati, con un'altra doppia e sentiero con corde fisse torniamo al punto di partenza.
Guardando a modo le foto troviamo il vero attacco infrascato e ci caliamo fiduciosi per qualche doppia fino a che "qualcuno" non si è dimenticato il nodo a fine corda... Per fortuna altre due cordate si stavano calando e gentilmente ce l'hanno sbrogliata.
 Visto il tempo perso decidiamo di non fare il primo tiro, Alerado e Javi l'hanno già fatto e ce lo sconsigliano, aspettando il nostro turno ci raggiunge il ragazzo:
 Cos'è successo alla corda?
 Io: A dirla tutta ci siamo scordati il nodo.
 Lui: A dirla tutta ho trovato  anche una ghiera.
Era la mia.
Finalmente mi infilo le scarpette e arrampico su roccia sporca e mobile in obliquo a sinistra fino in sosta (si nota la vicinanza dei fix anche nel facile).
Tocca ad Andrea che si infrasca per superare alcuni salti di roccia con alcuni bei movimenti ma nulla di continuo, fino ad una sosta molto comoda rubata a i gabbiani che normalmente la usano come mensa e pisciatoio, "odore di mare", lo raggiungo e nel partire il mio pensiero va all'infanzia quando giocavo con le ossa di seppia in spiaggia, ma l'odore era diverso.
Lascio Andrea in mensa e affronto un "lungo" traverso a destra di movimento (sporco, ma bello) fino ad un canalino non banale con prese da bussare, arrivo in sosta, Aleardo è un treno, Javi invece non ha un bel colore e mi abbandona con un concerto di peti... Fa caldo, ma per fortuna c'è un po' d'aria.
Andrea si mangia tutto e parte per il tiro più bello (il penultimo) con passi leg strapiomb se non consideriamo una decina di metri su uova di struzzo in bilico.
L'ultimo tiro è alle porte, ma Javi è in difficoltà, dopo svariati tentativi esce e recupera il sig. Menozzi che cade anch'esso, ma con tirotti vari lo raggiunge.
Vado, dopo aver caricato del superfluo Andrea, con le più buone intenzoni di libera uccisa solo dopo poci metri. Sotto al tetto con non curanza "esco" una scaletta saggiamente portata appresso e supero gli ultimi passaggi in A1 imprecando fino in vetta.
Anche Andrea fatica non poco e tutti insieme conferiamo che 6b è un po' stretto.

Dopo un sacco di ore in parete ci dirigiamo verso il rifugio, a bere una fantastica lattina di moretti con gli ultimi raggi di sole.
La via non è fantastica, ma il contesto...









                                           inebriato dall'odore!








                                       Questa è da espressionismo in parete!!!!


PS.

Grazie alla ditta sponsor... Avrei fatto un sacco fatica senza i tuoi fix!